Toshiko Ueda (1917-2008), pioniera dello shoujo manga, affrontò una vicenda biografica particolare: la Ueda passò
l'infanzia fino alla fine delle elementari ad Harbin, in Manciuria. Nel
1942 tornò nella regione per lavorare prima negli uffici della Manchuria Railroad, poi presso lo Harbin Daily Newspaper.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, venne tenuta prigioniera in
Manciuria, periodo durante il quale si dedicò a disegnare manga per
rallegrare la gente nel difficile momento post-bellico.
Lavorò come apprendista presso Matsumoto Katsuji, riconosciuto come il primo autore di shoujo manga, a partire dal 1935.
L'opera che racconta la sua esperienza in Manciuria, Fuichin-san (フイチンさん), pubblicata sul glorioso Shoujo Club tra il 1957 e il 1962, si aggiudicò il 5º Japan Cartoonists Association Award for Excellence (1959) e lo Shogakukan Award del 1960.
Lavorò come apprendista presso Matsumoto Katsuji, riconosciuto come il primo autore di shoujo manga, a partire dal 1935.
L'opera che racconta la sua esperienza in Manciuria, Fuichin-san (フイチンさん), pubblicata sul glorioso Shoujo Club tra il 1957 e il 1962, si aggiudicò il 5º Japan Cartoonists Association Award for Excellence (1959) e lo Shogakukan Award del 1960.
Basato sull'esperienza di reclusione
della Ueda ad Harbin, Manciuria, dopo il secondo conflitto mondiale.
Serializzato tra il gennaio 1957 e il marzo 1962.
A fine maggio 2015 l'opera è tornata sugli scaffali dele librerie giapponesi, con pagine a colori e interessanti extra, come degli scritti di Murakami Motoka (Jin, Musashi no Ken), autore di Fuichin Saiken!
(フイチン再見!), storia di una donna desiderosa di diventare una mangaka
negli anni '30 del secolo scorso, in sostanza una biografia della Ueda tra lo storico e il fantasioso.
Fuichin-san ha ispirato un OAV nel 2004.
La notizia della riedizione è interessante anche in quanto testimonia
l'importanza delle mangaka donne sulla scena dello shoujo manga già
molto prima della rivoluzione degli anni '70 e delle opere del Gruppo
24.
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