lunedì 17 marzo 2008

Il suo volto ha la maschera... Tiger Man

L'Uomo Tigre (キャッツ・アイ, Tiger Mask) è un manga realizzato da Ikki Kajiwara (storia) e Naoki Tsuji (disegni) e pubblicato nel 1969 dalla casa editrice Kodansha. Il manga è composto da 15 tankobon. Dal 2 ottobre 1969 al 30 settembre 1971 è stata mandata in onda in Giappone la relativa serie anime, Tiger Mask, di 105 episodi realizzata dalla Toei Animation. Il character designer questa volta è Keiichiro Kimura. Entrambe le edizioni dell’opera, su carta e per il piccolo schermo, hanno riscosso un grande successo. La popolarità del personaggio in Giappone è stata talmente grande da spingere diverse federazioni di wrestling a creare delle gimmick di Tiger Mask ispirate al personaggio del fumetto. Dal 20 aprile 1981 al 18 gennaio 1982, sempre in Giappone, è andata in onda la seconda serie di questo manga L'Uomo Tigre II, titolo originale Tiger Mask Nisei. L'autore è sempre Ikki Kajiwara, mentre il disegnatore cambia. Questa volta tocca a Jun'ichi Miyata. Questa seconda serie conta 31 episodi. Nella prima serie animata, come nel manga, il protagonista è Naoto Date, che può essere definito come il personaggio più ''buono'' e allo stesso tempo più violento dell'intera animazione giapponese.

Naoto è un giovane orfano, che scappa dall'orfanotrofio, l'istituto "Chibikko House", per diventare forte "come una tigre" ed avere la forza, da grande, di combattere le ingiustizie causate dalla sua condizione sociale. Ha un passato triste e un'infanzia difficile, che lasciano un segno indelebile nel suo animo. Proprio questi due elementi rendono Naoto, un bambino fragile emotivamente e pieno di rabbia nei confronti del mondo, spesso così ingiusto con i più deboli. Sfruttando questa sua voglia di rivincita nei confronti della vita, la Tana delle Tigri riesce a farlo entrare nella propria organizzazione: gli promette cibo, vestiti, soldi, ma soprattutto la possibilità di sfogare in maniera violenta, tutta la rabbia repressa fino a quel momento. Nelle spire dell’organizzazione criminale "Tana delle Tigri", assieme ad altri orfanelli, viene allenato in modo disumano perché diventi un abile quanto spietato wrestler da mandare sui ring di tutto il mondo. Queste le regole: una volta entrati a far parte della Tana, non è più possibile uscirne, e i vari lottatori, una volta completato l'addestramento, sono tenuti a versare all'organizzazione stessa, la metà dei proventi derivanti dai vari incontri disputati. Qui inizia la storia dell'uomo tigre: un uomo crudele, spietato, che non esita a versare il sangue di chi si pone sul proprio cammino. Da molti definito '' DIAVOLO GIALLO ''.

Un giorno però, il nostro Naoto/Tigre, decide di visitare dopo dieci anni il suo orfanotrofio in Giappone. L'incontro con i suoi piccoli amici, fa scattare in lui la voglia di cambiare il proprio modo di vivere... raggiunta la piena consapevolezza di essere nel giusto, il Tigre decide di dedicare ogni attimo della sua vita a rendere felici gli orfani; tutti i soldi guadagnati che dovrebbe destinare alla Tana, vengono sistematicamente donati alle Case degli orfani sparse in tutto il Giappone. Dopo essersi ribellato alla Tana, inizia la carriera da lottatore onesto.
Comincia così un’interminabile serie di incontri mortali contro i sicari di Tana delle Tigri che cercheranno in tutti i modi di punire il suo tradimento. Il ''cambiamento ideologico'' di Naoto, non si realizza però nel giro di una puntata: è un lungo travaglio, pieno di incertezze, pieno di paure (soprattutto a causa delle continue minacce di morte provenienti dalla Tana delle Tigri). La sua bontà non ha eguali: è difficile vedere una puntata dell'Uomo Tigre, senza aver voglia di essere o comunque di provare ad essere una persona migliore. La trama della prima serie, lineare, non si limita semplicemente a giustificare i numerosi scontri del protagonista, ma sostiene uno dei temi più cari del manga: la lotta del singolo, intrapresa per la crescita personale, contro molteplici avversità che lo sottopongono a continue prove. 

Tiger Mask non è un essere superiore: è pur sempre un uomo ed il suo coraggio e la sua determinazione sono sempre accompagnati da dubbi, ripensamenti, paure; ciò lo rende credibile agli occhi del lettore, che più volte assiste ad un Naoto non solo provato e sofferente (fisicamente e spiritualmente) ma anche ad un Naoto che cade e sembra non dover più rialzarsi, che sembra definitivamente sopraffatto da forze che prima di arrivare dal mondo esterno provengono dal suo animo. I suoi tentennamenti, i suoi fallimenti, ma anche il suo istinto violento, amplificato dagli insegnamenti della Tana, che fatica a tenere a freno, in nome di un codice morale (derivato dal bushido) cui si attiene con grande sforzo, anche per evitare di dare cattivi esempi a tutti i piccoli fans che lo seguono. La strada intrapresa da Naoto diviene così una grande lotta per sé, per gli altri e per la giustizia. Ma seguire tale strada implica abnegazione e sacrificio e questo vuol dire una faticosa lotta in solitudine. La tragicità della vita di questo eroe risiede proprio in questo: pur con sostenitori, compagni e amici, Naoto Date è fondamentalmente un uomo solo. La fede nei suoi ideali è l’unico appoggio che gli permette di andare avanti e sopportare (ma anche infliggersi) infinite sofferenze con un atteggiamento al limite del masochismo. Quest’opera offre anche un’analisi sociologica. Tiger Mask rappresenta i giapponesi dell’intero dopoguerra, una generazione di orfani chiamata a risollevare le sorti di un Paese sconvolto dal dramma della bomba atomica e che deve fare i conti con il falso benessere che prometteva la crescita economica di quei decenni; un conto da saldare col sangue, il sudore e le lacrime che Naoto Date, orfano come tante persone reali di quel periodo, riversa in ogni match. Dal punto di vista tecnico il fumetto si distingue principalmente per l’essenzialità della grafica. Il disegno, come frequentemente accadeva nei manga di allora, è tondeggiante, con un tratto quasi infantile che riprende lo stile di Osamu Tezuka e senza soluzioni grafiche particolarmente ardite. Le tavole hanno un’impostazione semplice e tradizionale. Negli anni ottanta la serie animata arrivò in Italia grazie alla Play World Film col nome di L'Uomo Tigre - Il Campione (titolo orginale: Tiger Mask); in un primo tempo, venne distribuita dalla ITB (Italian TV Broadcasting), ma in seguito il distributore esclusivo per l’Italia divenne la Doro TV Merchandising. La sigla televisiva "L'uomo tigre" è cantata da i Cavalieri del Re. La seconda serie, invece, venne presentata in Italia con il nome L'Uomo Tigre II (Tiger Mask Nisei). Il successo fu immediato e duraturo, tant’è che le serie vennero trasmesse più o meno regolarmente per i successivi vent’anni.

Il fumetto, qui in Italia, è stato pubblicato dal 2001 al 2007 per opera della SaldaPress. 
Il 15° e ultimo volume è uscito a giugno 2007.
Nonostante il nome originale del protagonista sia Tiger Mask, nell'edizione italiana è Uomo Tigre in quanto questo appellativo è più famoso presso il pubblico italiano.
Nel gennaio 2008 è anche iniziata la pubblicazione della prima serie dell'Uomo Tigre in DVD dalla De Agostini.
Era già stata pubblicata anni prima dalla Mondo entertainment ma era difficilmente reperibile a causa delle pochissime copie distribuite.

Qualche notizia in più sui personaggi principali
L' Uomo Tigre. Il suo vero nome è Naoto Date. Orfano, ha passato tutta la sua vita in un orfanotrofio del Giappone. Un giorno, durante una visita allo zoo, Naoto vede una tigre in gabbia. I suoi occhi brillano di gioia e di speranza quando vedono il fiero animale. E allora capisce cosa vuole essere nella vita: una tigre. Fuggito dallo zoo dopo una lite viene "assoldato" da un'associazione lucrosa chiamata Tana Delle Tigri, un'associazione che addestra lottatori spietati e sanguinari, capaci di qualsiasi scorrettezza sul ring. C'è però una clausola con la popolarità che acquisiranno: i lottatori sono tenuti a dare all'associazione la metà dei proventi dei loro (scorretti) incontri (alcuni portavano addirittura alla morte degli avversari). E, cosa più importante, una volta entrati a Tana Delle Tigri, non è più possibile uscirne. In un primo momento Naoto si comporta come loro e l'Uomo Tigre viene definito un "Diavolo Giallo". Lo odiano per le sue scorrettezze sul ring. Un giorno però, visitando l'orfanotrofio dov'è cresciuto, ora gestito dalla sua amica Ruriko (anche lei orfana) e dal marito Wakatsuki, Naoto conosce i piccoli ospiti della struttura, in particolare Kenta, un bambino che sembra avere il suo stesso carattere, scontroso e ribelle. E lì capisce il suo vero scopo. Decide di rinnegare la Tana Delle Tigri e decide di smettere di dar loro i suoi soldi, per devolverli in favore dell'Istituto, al fine di rendere una vita più dignitosa ai bambini dell'orfanotrofio. (accetta di partecipare ad un torneo organizzato da Tana Delle Tigri per ucciderlo solamente per vincere il primo premio, una somma cospicua destinata a curare la cecità di una bambina orfana). Tana Delle Tigri, ritenendolo un traditore, tenta in tutti i modi di ucciderlo, ma senza risultato. Alla fine sarà lo stesso capo dell'associazione, sotto il nome di Grande Tigre, ad affrontarlo in uno scontro sanguinario da cui l'Uomo Tigre uscirà vincitore.

Mr. X. Il cattivo della serie, un uomo dalla pelle violacea e dall'abbigliamento che ricorda molto un gentiluomo dell'Ottocento: cappello a cilindro, monocolo, smoking elegante, soprabito e bastone da passeggio. Lavora per conto di Tana Delle Tigri ed è lui che organizza tutti gli incontri-espedienti per uccidere il traditore. Non si conosce nulla della sua vita privata. Morirà di incidente stradale tentando di eliminare Naoto Date. Daigo Daimon. Un ex membro di Tana Delle Tigri, il migliore amico di Naoto. Anzi, quasi un fratello per lui. Il loro primo incontro è in realtà uno scontro: ingaggiato da Tana Delle Tigri, Daimon combatte l'amico Naoto sotto le spoglie di Mr. Fudo, un lottatore che indossa la maschera del dio giapponese del fuoco. Dopo aver chiarito tutto, i due ritornano amici come un tempo. Daimon però morirà durante lo scontro con due lottatori di Tana Delle Tigri, Grossa Tigre e Tigre Nera. Diavolo Giallo. Il suo vero nome è Ken Takaoka. E' un ragazzo giapponese che a 15 anni decide di fare una scelta: iscriversi a Tana Delle Tigri per dare alla madre malata e alla sorellina un futuro migliore. Ma durante l'addestramento, succede una disgrazia: la madre muore e Mr. X, cogliendo al volo l'occasione, spaccia l'Uomo Tigre per il suo assassino. Così l'odio di Ken per Naoto cresce sempre di più fino a volerlo affrontare in uno scontro all'ultimo sangue. Alla fine, Naoto riesce a far capire a Ken chi è il vero cattivo: Mr. X. Così Diavolo Giallo diventa un altro inseparabile amico dell'Uomo Tigre. Finirà infortunato nello scontro con un sicario di tana delle tigri, che metterà fine alla sua carriera di lottatore.

Kenta. Kenta è un bambino di forse otto anni, ospite dell'orfanotrofio gestito da Ruriko e Wakatsuki. 
Ha un carattere irruento e ribelle ed è considerato come il bulletto della situazione. Stravede inoltre per l'Uomo Tigre ed è a lui che Naoto si affeziona di più, forse perché in quel bambino vede com'era lui quand'era piccolo. 
Kenta segue tutti gli incontri dell'Uomo Tigre e si può dire che è il suo vero ammiratore, ma per ironia della sorte, non prova simpatia per Naoto, anzi lo detesta perchè lo considera un "figlio di papà".

Ruriko. La direttrice dell'orfanotrofio e moglie di Wakatsuki, Ruriko è stata sempre ospite della struttura. Sembra capire chi sia in realtà l'Uomo Tigre e per questo ogni incontro la fa sempre preoccupare. E' segretamente innamorata di Naoto. Gigante Baba. Lottatore realmente esistito, nel cartone animato spesso fa da spalla all'uomo tigre, ed è sempre pronto a dispensare i suoi consigli da buon veterano del wrestling. Antonio Inoki.
E' la versione animata del vero Antonio Inoki. Nel cartone ha un ruolo secondario.
E' stato l'unico a sconfiggere l'uomo tigre in tutta la serie. Pitone Nero, uno dei lottatori che cambia per sempre il corso degli eventi: è infatti combattendo contro di lui che Naoto smette di agire in modo sleale. Combattono in una gabbia di metallo. L'Uomo Delle Nevi. Uno degli avversari più pericolosi che l'Uomo Tigre abbia mai affrontato: è un colosso di quasi due metri e mezzo di altezza trovato in Himalaya. Ricorda il famoso Yeti anche per una particolarità: quando è infuriato, il suo pelo aumenta e i suoi occhi diventano di un rosso acceso.

E' l'ultimo dei lottatori. Grande Tigre è in realtà il capo di Tana Delle Tigri. La sua maschera è quella di una tigre bianca, così come bianco è il suo corpo. Affronta l'Uomo Tigre nelle ultime due puntate in un incontro al limite della violenza. Riesce a costringerlo a sfilarsi la maschera e così l'identità di Naoto, da privata, è resa pubblica. In un mix di emozioni tra cui rabbia, tristezza ed anche umiliazione, il nostro Naoto perde il lume della ragione e tira fuori la bestia che è in lui: appende Grande Tigre alle luci del ring e lo soffoca con i fili elettrici. Grande Tigre trova la morte quando le luci gli crollano addosso, schiacciandolo. L'Uomo Tigre vendica così i soprusi e le angherie subiti nel corso degli anni e ora può finalmente ritrovare la pace. Tiger Mask è un anime/manga che ha fatto storia: l'uomo Tigre è un eroe che molte generazioni di ragazzini hanno conosciuto e amato, e che è diventato davvero molto famoso negli anni, tanto da ispirare molti personaggi nello spettacolo (un wrestler, ad esempio) e alcuni lottatori "digitali" (Tiger di Tekken su tutti).

Dopo il successo della serie animata omonima creata da Ikki Kajiwara e Naoki Tsuji, nel 1981 Satoru Sayama decide di indossare la maschera di tigre nell'incontro contro il fortissimo Dynamite Kid, lo vinse e per diversi anni ha combattuto con questa maschera. E' considerato uno dei migliori wrestlers della storia, non ha combattuto solo nel wrestling, ma anche in incontri di shootfighting, dove picchiano davvero. Ha cambiato nome e maschera nella sua carriera quattro volte, facendosi chiamare Tiger Mask, Super Tiger, The Tiger e Tiger King (la sua maschera è bianca e combatte solo nei grandi incontri). Attualmente ci sono altri 3 Tiger Mask che combattono in Giappone. Nonostante il disegno sia un po’ "passato di moda", anche se i disegni originali del manga di Naoki Tsuji, e quelli del cartone animato disegnati da Keiichiro Kimura sono perfetti per esprimere la velocità e il contatto fisico nei combattimenti, trovo che sia una serie fantastica che non mancherà di stupirvi ed emozionarvi, soprattutto per la caratterizzazione dei personaggi e lo sfondo triste su cui la storia si svolge: orfanotrofi, ospedali, quartieri industriali e vecchie ciminiere, che contribuiscono a dare un'ottima atmosfera alle avventure di Tigerman!

Come accennato sopra, visto il grande successo ottenuto, nel 1981, viene realizzata la seconda serie, divisa in 33 episodi. La seconda serie ha invece come protagonista un giovane fan dell'Uomo Tigre originale che, una volta cresciuto, decide di seguirne le orme dopo aver girato tutto il mondo per perfezionarsi nel combattimento senz'armi. I suoi avversari sono questa volta i lottatori mascherati della cosiddetta "Federazione Spaziale", creata da un malvagio petroliere, Hassan, despota di un piccolo stato medio-orientale. L'identità segreta dell'Uomo Tigre è questa volta quella di un giornalista sportivo. In ogni caso, la coppia Inoki/ Tigre supera tutti gli ostacoli posti sul suo cammino. Il ritorno dell'Uomo Tigre è caratterizzato da molti cambiamenti: viene cambiata la colonna sonora (resta però la sigla introduttiva) e la storia è molto diversa. Anche i disegni sono molto più curati, così come la descrizione dei lottatori con sovraimpressioni dei loro pesi e altezze. Complessivamente parlando (in questo caso) il seguito è migliore dell'originale: forse il fatto che fosse passato qualche anno ha aiutato a capire le lacune della prima serie. In ogni caso, il primo dato importante è la scomparsa di Baba e della AJPW dalle storylines per fare spazio ad Antonio Inoki e alla NJPW (New Japan Pro Wrestling), federazione fondata dal vero Inoki il 26 gennaio 1972. Ciò che caratterizza questa serie è la comparsa di atleti del wrestling e altri sport realmente esistenti, come Hulk Hogan, The Butcher, Andrè the Giant, Tatsumi Fujinami e lo stesso Antonio Inoki. La storia della seconda serie inizia con la scomparsa, per un breve periodo, dal ring dell'Uomo Tigre.... Quando riappare per la prima volta, non si sapeva se sotto la maschera del felino, ci fosse Naoto Date, frutto di un presunto ritorno dopo vari anni di assenza, o un altro. Si scopre in seguito che il successore del primo Uomo Tigre è uno dei bambini dell'orfanotrofio gestito da Ruriko, allenatosi anch'esso alla Tana delle Tigri con il preciso scopo di seguire le orme del suo predecessore. (In realtà nella serie animata proviene dalla "Chibikko House" ("la casa dei bambini"), ma nella versione manga (fumetti), la casa degli orfani ha un differente nome, viene chiamata "Komadori Gakuen" ("Robin School").

Questa volta dunque, sotto lo spoglie del supereroe si cela il giornalista Tatsuo Aku (Tommy Haku in Italia), del quotidiano Oggi Sport. ( e non Kenta come si pensava… ) Rispetto alla prima serie, dunque, oltre a fare il wrestler, l'Uomo Tigre si guadagna da vivere con una professione di tutti i giorni. Anche qui dunque, in anticipo sui tempi, abbiamo wrestler col doppio incarico anche se i gladiatori di oggi non sostengono professioni così impegnative ma si limitano a qualche impegno come attori. Il suo lavoro "ufficiale" gli da comunque dei grattacapi, visto che il collega/rivale Saiga (che lavora per un altro giornale) si industria per scoprire se sia veramente lui l'Uomo Tigre: in questa sua impresa è spalleggiato dai killer della Federazione Spaziale che spingono a loro volta per avere la stessa informazione. Alla fine, però, sacrificando la sua vita Saiga si fa perdonare mantenendo il segreto scoperto con tanta fatica. Insomma diciamo che, oltre la storyline ufficiale, c'era anche una specie di "backstage" in cui gli stessi protagonisti si agitano con azioni tendenti a creare vantaggi per quello che sarebbe poi accaduto sul ring. Nel decimo ed undicesimo episodio appare un nuovo personaggio, Rita, ex compagna di Tommy Haku e nota sul ring come Uomo Di Ferro. La ragazza è certamente l'emblema del wrestling femminile che in quegli anni iniziava anch'esso a prendere piede. I suoi allenamenti a Tana Delle Tigri e la sua volontà di emergere tra gli uomini simboleggiano quello che le varie Madusa, Leilani Kai, Fabolous Moolah, Mae Young e compagne si prefiggevano come meta.

Diversa è infine la conclusione della storia, meno violenta della serie precedente: Tommy Haku si smaschera di sua spontanea volontà come segno di rispetto verso il suo rivale, Hassan nei panni del lottatore mascherato Joe Forte, che a sua volta muore nel ring solo perché colto da infarto. Come appendice finale, trionfa anche l'amore oltre alla giustizia. Tommy resta infatti al suo giornale, dove trova l'amore della collega Midori che per tutta la serie era stata in ansia per lui (anch'ella come la Ruriko della prima serie sospettava della doppia identità). Tiger Mask 2 e' stato prodotto 10 anni dopo la fine del primo, e sono stati trasmessi da differenti canali TV. In questa serie il Gigante Baba viene sostituito da Antonio Inoki. Gli staff delle due produzioni sono differenti, come le atmosfere e il character design. I manga di Tiger Mask e Tiger Mask 2 sono esauriti da molti anni. LD, DVD o VCD della seconda serie non sono mai stati prodotti. Così, Tiger Mask 2 è più raro di Tiger Mask 1 in Giappone. C’è una differenza tra l’anime e il manga. Nella prima serie TV Naoto alla fine non muore, mentre nella versione manga, alla fine, Naoto viene ucciso da un incidente stradale per salvare un bambino esattamente come dicono in Tiger Mask 2.

Inoltre, 2 Film dal vivo sono stati prodotti basandosi sul manga originale. I titoli sono: "Dietro la maschera" e "Stella solitaria". Esistono anche tre Oav. Il Primo " Tiger Mask" del 1970 è un collage degli episodi più significativi. Il secondo, TIGER MASK FUKU MEN LEAGUE SEN (Tiger Mask: guerra alla lega dei lottatori mascherati) sempre del 1970, è un altro collage degli episodi più significativi. Il terzo TIGER MASK KUROI MAJIN (Tiger Mask: il demone nero) del 1971 è un breve film di animazione che ripropone i momenti più significativi della serie, in attesa di Tiger Mask Nisei (la seconda serie TV)

In conclusione, Tiger Man, non è un cartone indicato tanto ai bambini, vista la violenza (violenza... niente di particolare…) e la drammaticità o il senso di alcune scene che non verrebbero capite da un pubblico più giovane e immaturo. Ma non rimane impresso solo per le scene crude, quanto per i messaggi di solidarietà e lealtà, tutti riscontrabili nel protagonista. E’ un anime che ha un fascino che può essere apprezzato molto da noi adulti; ci sono diverse accortezze, come la scelta delle tonalità dei colori per sottolineare le varie scene sul ring (vi sono puntate in cui pubblico e ring si tingono interamente di giallo, oppure di verde o di blu), il tratto grafico grezzo che a volte deforma visi e corpi rendendoli ancora più grotteschi e credibili nel dramma che vivono, le espressioni dei volti che veramente esprimono dolore, che si distorcono fino all'inverosimile. Una pietra miliare della storia dei manga/anime giapponesi che tutti conoscono per la versione animata. Per chi cerca una storia ben raccontata e appassionante, lo consiglio. Da vedere, almeno una volta o magari qualche puntata, ma da vedere…

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie!! bellissima recensione piena di dettagli