
In Italia ha fatto la sua comparsa nel 1984... la sigla è cantata da I Cavalieri del Re.
Creato da Fujiko F. Fujio narra in chiave umoristica le storie di due fratelli ninja (Hattori Kanzo è il nome di un bambino ninja realmente esistito) e di un cane (ninja) che scombussolano la vita di uno studente delle elmentari sempre sfortunato... Ken’ichi.
Il protagonista di questo umoristico cartone è un bambino sfortunatissimo di nome Ken, al quale ne capitano di tutti i colori...
Il trio ninja, composto da Nino (tuta blu), il suo fratellino Lino (tuta rossa) e Shishi (il loro cane ninja) un giorno compaiono a casa di Ken (se ci fate caso noterete la somiglianza con Nobita, il padrone di Doraemon, ma di questo ne ho già parlato…).
Amici un po insoliti... però se ci pensate bene deve essere molto divertente avere per amico un ninja, specialmente se sei un tipo che si caccia sempre nei guai, come Ken...
Poi ci sono altri personaggi: Laura, la compagna di classe di Ken di cui lo stesso è innamorato; Amilcare, compagno di classe di Ken, che lo prende sempre in giro perchè anche lui innamorato di Laura, ed agguerrito nemico di Nino; Lucifero, il gatto di Amilcare, ed infine Nicoletta, la ragazza ninja, che appare solamente negli ultimi episodi della serie ed è una grande seguace di Nino (lo chiama maestro!), di cui è anche molto innamorata.
La storia e' ambientata ai giorni nostri ma con riferimenti al periodo medievale e scene buffe.


Nin x Nin - Ninja Hattori-kun è un tipico film per bambini, con una trama lineare, personaggi oltremodo simpatici e un intreccio rassicurante: il che significa qualche elemento di tensione, giusto per tenere desta l'attenzione, ma nessun conflitto reale.
Alla formula collaudata, Suzuki aggiunge solo un tocco di umorismo surreal-strampalato, proprio come aveva fatto nel lungometraggio dal vivo di GTO (Great Teacher Onizuka, del 1999, tratto da un fumetto di Fujisawa Tohru).
Qui il protagonista è Hattori Kanzo, ultimo ninja del glorioso clan Iga, se si esclude il suo maestro e padre, Jinzo. Terminato l'addestramento, Hattori deve trasferirsi a Edo, trovare un padrone e difenderlo a costo della vita - il tutto senza farsi vedere da anima viva, a parte il suo padrone. Queste sono le regole dei ninja: nel caso fallisca, dovrà tornare nei boschi e rassegnarsi alla punizione. Il problema è che non siamo più nell'epoca Tokugawa (1603-1868), e Edo è diventata la modernissima e caotica Tokyo.

Hattori lo prende in simpatia nonostante le ritrosie del bambino, e gli insegna qualche trucco ninja, perché impari a farsi strada da solo tra i compagni più esuberanti.
Intanto un misterioso malintenzionato sta colpendo i ninja del clan Koga, lasciandoli in stato comatoso per le strade di Tokyo. Le motivazioni sono oscure, ma Hattori è convinto che il responsabile sia Sato, ex ninja riciclatosi come insegnante proprio nella classe di Kenichi. La realtà è però ben più pericolosa...

Giusto per mettere in guardia i fanatici dei film d'azione: al di là del duello iniziale tra Kanzo e Jinzo, non ci sono altri scontri significativi. D'altra parte non è questo il centro d'interesse della pellicola, spostato piuttosto sul versante della commedia.
Da questo punto di vista Katori Shingo, cantante e ballerino della boy band Smap, è perfettamente a suo agio, pur con indosso la caratteristica tuta blu e con le spirali rosse disegnate sulle guance. Una curiosità: le piccole spirali rosse sulle guance di Hattori kun, che ovviamente erano presenti nel fumetto, non sono state bene accolte in Giappone, perché troppo poco realistiche (e il resto?!). Peccato, gli stanno così bene…

Il look giullaresco e le espressioni cartoonesche sono forse l'unico motivo per cui anche un pubblico adulto potrebbe osare guardare il film: per il resto c'è pochino da seguire...
Le conquiste di Kenichi sono urlate, esasperate nei toni e nella messa in scena - come quando batte il maestro a nascondino sfruttando un trucchetto di Hattori, e la sua corsa è ripresa al rallentatore.

Ne è esempio lampante la ragazza cieca ritratta da Tanaka Rena: per quanto la sua presenza in un film sia sempre cosa gradita, non ha una funzione precisa, se non disegnare ritratti impossibili. Inutile comunque avventarsi troppo sui difetti...

Così come la versione animata.
Nino, il mio amico ninja è un'anime semplice e divertente, adatto, secondo me, non solo ai più piccini... ma a tutti quelli che amano, ma soprattutto, che vogliono sorridere...
Sicuramente non vi stupirà per i suoi disegni o per la sua storia... non ci saranno colpi di scena... ma qualcosa, sono certa, vi lascerà...
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