
Life è composto fino ad ora da 17 volumi, è tutt'ora in fase di pubblicazione in Giappone... il primo volumetto è uscito nel 2002, per la casa editrice della Kodansha sulla rivista Betsu-fure .
In Italia il primo numero è uscito a Luglio del 2005 per la Planet Manga. Poi nel 2006, col numero 13, le dimensioni degli albi sono raddoppiate (passando dal formato "sottiletta" a quello normale)... L'ultimo numero uscito è il 18 (febbraio di quest'anno).


Non sembra avere tanti sogni nella propria vita, l'unica fonte di gioia è la grande amicizia che la stringe a Yuko Shinozuka, sua compagna di classe da molti anni.
Ma le medie stanno per terminare e difronte alle due ragazze si pone la dolorosa scelta del liceo.
Yuko, infatti, è molto brava a scuola e mira ad iscriversi ad un liceo con difficili test d'ammissione; il Nishidate.
D'altra parte Ayumu non si è mai impegnata negli studi e il fatto di doversi separare dall'amica fa nascere in lei il desiderio di studiare sodo per raggiungere il livello della compagna.


Comincia a chiedere sempre più spiegazioni a Yuko finchè non si accorge di aver superato negli studi l'amica ma, per rispettare il suo orgoglio, non le rivela mai questa verità.
Le due ragazze tentano l'esame al liceo selettivo ma a Yuko non sembra essere andata molto bene. Ayumu le rivela che anche lei probabilmente non è stata ammessa e questo fa sentire Yuko più sollevata. In realtà quando vengono esposti i risultati la verità viene a galla: Ayumu è riuscita ad entrare nel liceo mentre Yuko non è stata ammessa.
Alla disperazione della ragazza si unisce una irrefrenabile rabbia verso Ayumu, che ai suoi occhi appare ora come un'approfittatrice e una bugiarda. La rottura della loro amicizia manda nello sconforto Ayumu che per scontare la sua pena decide di infliggersi un'autopunizione e l'unico gesto che le sembra dare un minimo di sollievo è l'autolesionismo...
Al liceo la situazione peggiora ben presto: si isola dal resto della classe per non dover più soffrire e cerca rifugio in una taglierina e nel suo sangue che scorre sul braccio pieno di tagli.

Katsumi Sako è bello, gentile e premuroso. E' diligente a scuola e va d'accordo con tutti ma persone così a volte non sono mai come appaiono... Katsumi sta con Manami solo per soldi, da parte sua non c'è amore ma solo interesse: suo padre infatti è un dipendente del padre di Anzai e un matrimonio con la figlia del presidente non può portare altro che servigi in casa Sako...
Shiba sembra quasi felice ma nonostante tutto si sente soffocare e continua a tagliarsi, non può parlare con le altre compagne di classe perché il gruppo le definisce "sfigate" e quindi sono off limits, non può parlare con Hatori, una ragazza particolarmente affascinante, perché il gruppo non lo sopporta... insomma, una sorta di regime...
Katsumi nel frattempo litiga con Manami e la lascia creando un forte dolore nella ragazza che ben presto si ammala d'amore e tenta il suicidio.Un giorno, nel periodo delle piogge, Shiba si bagna per strada e Katsumi la invita a casa sua per asciugarsi; lì la ragazza scopre un album di fotografie pornografiche di studentesse legate ed ammanettate. Il ragazzo si accorge che Shiba ha scoperto tutto ma fa finta di nulla.
Il giorno dopo Shiba, sempre preoccupata per Manami, chiede a Katsumi l'indirizzo di casa della ragazza per portarle i compiti e sapere il suo stato di salute ma l'indirizzo è relativo a un secondo appartamento del ragazzo: Shiba è in trappola e con la violenza e l'uso di un pugnale, Katsumi le fa delle fotografie da aggiungere al suo prezioso album.
Ben presto la morbosa attenzione di Katsumi nei confronti di Shiba salta all'occhio di Hirose, Emi, Iwa e Chika, le quattro amiche di Manami che raccontano alla ragazza che l'innocente Shiba sta tentando di soffiarle il ragazzo: è l'inizio della fine.
Manami e le quattro amiche subiscono una trasformazione. Picchiano, umiliano, bastonano Shiba fino allo sfinimento... la classe si diverte, perché "Manami fa così", a far bullismo contro la ragazza.

La causa principale delle sue assenze è il lavoro part-time che svolge di nascosto: esce di casa in divisa e si cambia al lavoro per guadagnare il più possibile ed aiutare il padre.
Le due diventano amiche. Hatori cerca di consolare Shiba dicendo di stringere i denti e di resistere ma quando scopre le cicatrici sul braccio cambia atteggiamento: sprona in tutti i modi Shiba di smetterla di tagliarsi, di volersi più bene, di amarsi e di vivere.
Shiba ha finalmente una vera amica che l'aiuta ma smettere di tagliarsi è difficile...
Un giorno, dopo l'ennesima vessazione subìta, Shiba vuole sparire e si sfoga con la taglierina ma il taglio è profondo e il sangue non si ferma: la paura l'assale...
Tra il terrore di essere scoperta dalla famiglia, la forza trasmessa da Hatori e forse anche un minimo di orgoglio personale, Shiba riesce a liberarsi definitivamente della taglierina che da sempre l'accompagnava nascosta nella tasca della sua divisa. Ma se si è liberata dell'autolesionismo, di certo le angherie contro di lei non diminuiscono, anzi... aumentano! Manami è completamente folle, il suo unico desiderio è distruggere Shiba ed Hatori, che l'appoggia, e per arrivare ai suoi obiettivi arriva anche a cedere il suo corpo ad Akira Karino, un teppista amico dai tempi delle medie... fa sesso con lui in cambio di servigi particolari...
Akira ha diversi precedenti penali quali estorsione, vandalismo, percosse, vessazioni, furti e cose del genere. Senza volerlo è diventato una pedina nelle mani di Manami... Per lei pesta a sangue Katsumi... (ma fa anche di peggio...)


I ragazzi scappano lasciando le ragazze ammanettate al letto che dopo tanto fumo inalato riescono a liberarsi. Nel frattempo arriva Sonoda, compagno di classe unitosi a loro due, allarmato da una telefonata fatta di nascosto dalla stessa Shiba dove urlava chiedendo aiuto.

Il giorno dopo la scuola tenta di insabbiare tutto, raccontando che Shiba e Hatori sono state vittime di un incidente autobilistico, ma Sonoda non ha problemi nel raccontare a tutti cosa è realmente successo.
I sospetti ovviamente ricadono su Manami, difesa dalle sue ormai guardie del corpo, ma questa sorta di faida comincia ad essere scomoda sia per la classe che per il corpo insegnanti e tutti danno la colpa a Shiba visto che Manami è figlia di un uomo molto influente in Giappone.
Anche se Manami finge di piangere disperata alla notizia dell'arresto dei colpevoli dell'incendio, accusati anche per il pestaggio di Katsumi, la professoressa Toda comincia ad avere dei ripensamenti...

I genitori allibiti chiedono cosa è successo e lei piangendo racconta che Shiba e Hatori la seviziano.
Intanto Hirose scopre il lato oscuro di Manami, scopre che dietro tutta questa brutta storia c'era proprio l'amica, ma minacciata da quest'ultima tace...
Come ogni genitore potente il signore Anzai si presenta a scuola e chiede al preside di espellere le due ragazze, il preside fa inchinare a forza le due dicendo che ormai le ragazze si sono amaramente pentite di quello che hanno fatto a Manami ma c'è un colpo di scena: Shiba si alza e denuncia davanti a tutti che è lei la maltrattata e che a capo di tutti c'è proprio Manami, accusando tutta la classe di aver partecipato alle sevizie da lei subite.
Il signor Anzai chiede l'intervento del corpo docenti e della Polizia di indagare sulla verità, quella vera, perché è certo dell'innocenza di sua figlia...
Hirose nel frattempo comincia a cedere, ma Chika, Iwa ed Emi non amano i tradimenti contro la loro Manami...
Ma l'autrice lo fa senza esagerare nella drammaticità e senza scadere nel banale.
Il tratto della Suenobu è semplice e leggero, non è molto particolareggiato e sembra preferire le espressioni ed i primi piani agli sfondi. Tutto questo aumenta la carica emotiva del manga...
Semplice nei dialoghi, esprime concetti complessi in semplici parole.
Inoltre l'autrice riesce ad entrare nella psicologia dei suoi personaggi con un'abilità fantastica, tanto da travolgere i lettori nelle sue pagine.
La prima parte della storia non da adito a possibili considerazioni sui possibili sviluppi futuri, puntando più ad introdurre la protagonista e l’ambiente circostante.

Non ci sono storie d'amore che sbocciano impetuose travolgendo ogni cosa, né storie di amicizie indissolubili o storie quotidiane di successo e di gloria...
Life offre la parte oscura della luna, quella dove le sconfitte sopraffanno le vittorie, estremamente adatto a chi vuole leggere l’approccio femminile ai problemi della vita, piuttosto che alla classica storia d’amore...
"Life" è un titolo che probabilmente farà molto parlare di sé, a prescindere dal suo effettivo valore...

Al punto che viene da chiedersi quanto -delle vicende di Ayumu- sia rispecchiato nella realtà degli adolescenti giapponesi: giovani che nel consumismo generalizzato non trovano solido rifugio, ossessivamente incalzati dall'inquietudine, dall'ansia e dalla solitudine. Anticamera della paura. La realtà del bullismo in Giappone è ben documentata nell'immaginario collettivo dei lettori di manga: un gruppo si accanisce -talvolta con crudeltà- contro un individuo considerato "diverso". Rimanendo in campo shoujo, basta ricordare quanto accade a Makino Tsukushi in Hanayori Dango, colpevole di essersi opposta ai leader della scuola, i temuti F4, oppure a Momo Adachi, in Peach Girl, quando deve fare i conti con i pregiudizi generati dal suo aspetto aggressivo.
L' ijime (parola giapponese che indica il bullismo) è, per la prima volta, il tema centrale della storia, tutto il resto passa in secondo piano..
Finora, nessuno shoujo manga aveva fatto di questa realtà il tema centrale della propria narrazione, e in questo senso "Life" è un manga innovativo ed atteso.
Il manga ha vinto, tralatro, il premio Kodansha 2005.
Risulta pregevole sia la scelta dell' argomento sia il coraggio dimostrato nella raffigurazione grafica delle violenze -più psicologiche che fisiche- perpetrate ai danni della protagonista.

Life parla della cattiveria umana, di quanto le persone possano essere crudeli, di quanto possano godere nel vedere qualcuno che soffre.
Parla anche di quanto la maggioranza della gente, quando si trova davanti ad una scena del genere, tenda a girare la testa dall'altra parte, fingendo di non vedere e di non sentire le grida di aiuto.
Ma racconta soprattutto di chi ha deciso di combattere la violenza gratuita, di non subire più le ingiustizie, di andare contro corrente...
Io vi consiglio di dare un'occhiata a questo manga...
1 commento:
Ciao,
Ti devo fare i complimenti per le recensioni... Posto in questa di Life perchè trovo che sia un manga molto interessante anche se a volte angosciante...
ti scrivo perchè sono un Pr del sito www.animeotakuland.com e ci farebbe piacere se venissi a pubblicare alcune delle tue recensioni anche sul nostro database...
Complimenti ancora per il blog!!!
Zelwen
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