Un recupero e un inedito assoluto.
Hazard Edizioni
pubblicherà due nuove opere del compianto maestro Osamu Tezuka,
vediamole insieme nelle schede ufficiali qui di seguito:
Alabaster (2 volumi).
Alabaster è l’alias scelto da James Block, un nero del Wisconsin, un
tempo acclamato campione olimpionico, finito in prigione per aver
aggredito pubblicamente Susan Ross, una starlette della televisione che,
dopo essersi accompagnata a lui per “interesse d’immagine”, ne aveva
respinto l’amore, a motivo del colore della sua pelle.
In carcere, il giovane ancora pieno di un cieco risentimento conosce un folle e cinico scienziato ergastolano che gli confida di aver inventato una apparecchiatura in grado di rendere invisibili i corpi degli esseri viventi, e di averla sperimentata sulla propria figlia, che non ne è sopravvissuta, e sulla nipotina Ami, sulla quale l’esperimento ha avuto pieno successo, e che è stata adottata da una giudice mossa da compassione e materna attenzione.
Al suo rilascio, non esita a far uso di quest’invenzione ma riesce a rendere trasparente solo lo strato superficiale della pelle. Ormai prigioniero del suo nuovo e mostruoso aspetto, inizia a mettere in atto propositi di vendetta che, a lungo covati, hanno assunto la forma di una delirante dichiarazione di guerra contro la bellezza.
Tra le sue prime vittime, oltre alla stessa Susan Ross, la piccola Ami, che rapisce e poi, in nome del destino che li accomuna, riesce a portare dalla propria parte, anche per poter sfruttare la completa invisibilità di lei in terrorifici piani criminosi per i quali trova complici anche in un gruppo di giovani balordi che fa evadere dal riformatorio.
Dopo ripetute beffe in cui incorrono le forze di polizia mobilitate contro questa crescente minaccia, entra in scena l’abile agente FBI Rock Holmes, che non è certo un eroe positivo, rivelandosi un narcisista talmente ebbro di sé e privo di scrupoli da rappresentare, più che il nemico, il rivale di Alabaster.
In carcere, il giovane ancora pieno di un cieco risentimento conosce un folle e cinico scienziato ergastolano che gli confida di aver inventato una apparecchiatura in grado di rendere invisibili i corpi degli esseri viventi, e di averla sperimentata sulla propria figlia, che non ne è sopravvissuta, e sulla nipotina Ami, sulla quale l’esperimento ha avuto pieno successo, e che è stata adottata da una giudice mossa da compassione e materna attenzione.
Al suo rilascio, non esita a far uso di quest’invenzione ma riesce a rendere trasparente solo lo strato superficiale della pelle. Ormai prigioniero del suo nuovo e mostruoso aspetto, inizia a mettere in atto propositi di vendetta che, a lungo covati, hanno assunto la forma di una delirante dichiarazione di guerra contro la bellezza.
Tra le sue prime vittime, oltre alla stessa Susan Ross, la piccola Ami, che rapisce e poi, in nome del destino che li accomuna, riesce a portare dalla propria parte, anche per poter sfruttare la completa invisibilità di lei in terrorifici piani criminosi per i quali trova complici anche in un gruppo di giovani balordi che fa evadere dal riformatorio.
Dopo ripetute beffe in cui incorrono le forze di polizia mobilitate contro questa crescente minaccia, entra in scena l’abile agente FBI Rock Holmes, che non è certo un eroe positivo, rivelandosi un narcisista talmente ebbro di sé e privo di scrupoli da rappresentare, più che il nemico, il rivale di Alabaster.
Ikki Mandala (2 volumi)
Ikki mandala letteralmente significa “Il mandala di Ikki”, con
riferimento a Kita Ikki, soprannome di Terujirô Kita (1883-1937),
intellettuale e politico nazionalista giapponese che compare come
personaggio nella seconda parte dell’opera; diversamente scritto può
significare anche “Il mandala della rivolta”.
I capitoli di questo primo volume, comparsi per la prima volta su “Manga Shonen” nel 1974, sono ambientati nella Cina dei primordi del XX secolo, attraversata dalla serie di sollevazioni contadine e urbane culminate nei sanguinosi massacri di stranieri e cristiani perpetrati dallo Yihetuan (Unione per la giustizia e la concordia), nelle cui effigi figurava quel pugno chiuso dal quale derivò il nome di “Rivolta dei Boxer”, invalso nell’opinione pubblica mondiale all’epoca dell’invio congiunto di forze armate giapponesi, russe, tedesche, inglesi, francesi, italiane, austro-ungariche e statunitensi le quali, accorse in difesa delle rispettive legazioni sotto assedio, la annientarono.
È in questo scenario storico che viene catapultata la giovane Sanniang, contadina povera e senza famiglia, unitasi alle truppe dei boxer durante la sua fuga da un misero villaggio cinese in seguito all’uccisione di un funzionario imperiale dal quale aveva subìto vessazioni e maltrattamenti continui.
Diffidente, ingenua, irascibile e, in molte circostanze, tremendamente violenta, ma anche passionale e incline alle infatuazioni, con la sua irresistibile simpatia, il personaggio di Sanniang, nelle sue peregrinazioni tra Cina e Giappone, fornisce una chiave di lettura drammatica e ironica per quel difficile quadro storico.
I capitoli di questo primo volume, comparsi per la prima volta su “Manga Shonen” nel 1974, sono ambientati nella Cina dei primordi del XX secolo, attraversata dalla serie di sollevazioni contadine e urbane culminate nei sanguinosi massacri di stranieri e cristiani perpetrati dallo Yihetuan (Unione per la giustizia e la concordia), nelle cui effigi figurava quel pugno chiuso dal quale derivò il nome di “Rivolta dei Boxer”, invalso nell’opinione pubblica mondiale all’epoca dell’invio congiunto di forze armate giapponesi, russe, tedesche, inglesi, francesi, italiane, austro-ungariche e statunitensi le quali, accorse in difesa delle rispettive legazioni sotto assedio, la annientarono.
È in questo scenario storico che viene catapultata la giovane Sanniang, contadina povera e senza famiglia, unitasi alle truppe dei boxer durante la sua fuga da un misero villaggio cinese in seguito all’uccisione di un funzionario imperiale dal quale aveva subìto vessazioni e maltrattamenti continui.
Diffidente, ingenua, irascibile e, in molte circostanze, tremendamente violenta, ma anche passionale e incline alle infatuazioni, con la sua irresistibile simpatia, il personaggio di Sanniang, nelle sue peregrinazioni tra Cina e Giappone, fornisce una chiave di lettura drammatica e ironica per quel difficile quadro storico.
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