In bilico fra introspezione psicopatologica e critica sociale, il
grande Junji Itō sarà ospite a Lucca Comics & Games nonchè
protagonista di una suggestiva mostra.
Per celebrare la presenza di Junji Itō a Lucca Comics & Games 2018, J-POP Manga pubblicherà altre tre opere dell’autore.
Due
nuove raccolte di circa quattrocento pagine che includono una selezione
di racconti della Junji Ito Collection scelti e commentati dal Sensei e
un volume autoconclusivo incentrato sul personaggio di Soichi, erede
spirituale e cronologico di Tomie!
«Avendo presentato con orgoglio Tomie», spiega Jacopo Costa Buranelli,
«adesso siamo lieti di portare nuovi “incubi” ai lettori italiani. Le
storie più famose di Ito e uno dei suoi personaggi prediletti, il sadico
Soichi, rappresentano perfettamente lo stile e la poetica del sensei
dell’horror manga giapponese, evocando fantasmi inconsci che danno voce a
paure sociali, individuali e psicologiche, con uno stile quasi alla
Dario Argento».
Il primo volume-raccolta (Brivido e altre storie) e il volume unico (Il libro delle maledizioni di Soichi) saranno disponibili a fine ottobre!
Junji
Itō lascia la professione di odontoiatra per dedicarsi a tempo pieno al
fumetto. Se l’ispirazione per l’horror gli viene dai maestri giapponesi
che l’hanno preceduto, come Hino e l’amatissimo Umezz, fin da subito
Itō rivela una cifra stilistica originale e fortemente caratterizzante.
Al
tratto scarno e caricaturale dei suoi predecessori contrappone un
minuzioso, elegante ed efferato realismo grafico, reso brutalmente
efficace dalle sue approfondite conoscenze medico-anatomiche. Parimenti,
le sue opere beneficiano di una rara capacità di comprensione ed
espressione tanto delle profondità più recondite e contorte dell’animo
umano, quanto di forme, deformità e mostruosità della società
consumistica contemporanea.
Così, se da un lato il suo body horror
colpisce e intriga anche il pubblico mainstream, dall’altro Itō
dissemina i suoi lavori di sottotesti – dall’introspezione
psicopatologica alla critica sociale – riuscendo nella difficile impresa
di essere pop e intellettuale allo stesso tempo. Sue tematiche
principali sono i disturbi di percezione, le somatizzazioni
ossessivo-compulsive, le paure ataviche, la fascinazione per
l’autodistruzione, l’alienazione.
Nello sviluppo del suo discorso
artistico Itō pesca a piene mani da altre forme espressive come il
cinema (Hitchcock, la fantascienza classica, i b-movie), la letteratura
(Lovecraft, King), la pittura (Dorè, Escher, Bosch).
Svariate sue opere sono state trasposte in animazione e live-action, annoverando non di rado lo stesso Itō alla sceneggiatura.
Junji
Itō nasce nella prefettura di Gifu nel 1963. Il suo debutto, avvenuto
nel 1986 fra le pagine della rivista “Monthly Halloween” dell’editore
Asahi Sonorama, gli vale la menzione d’onore alla prima edizione del
Premio Umezz.
Tra le sue opere più conosciute troviamo “Tomie,
Uzumaki”, “Gyo”, “Kubitsuri kikyu”, “Nagai yume”, “Amigara dansou no
kai”, “Shibito no koiwazurai”, “Itō Junji no neko nikki – Yon & Mu.”
Attualmente sta lavorando a “Ningen shikkaku” (“Lo squalificato”),
basato sull’omonimo romanzo di Osamu Dazai.
Da gennaio 2018 viene trasmessa in Giappone la serie animata “Junji Ittō Collection”.
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