domenica 2 ottobre 2022

Festeggia 30 anni l'anime sul fiocco magico di Hime-chan no Ribbon

Debuttava il 2 ottobre 1992 la serie da noi celebre col titolo 'Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare', dal dolce e frizzante manga di Megumi Mizusawa
"Hai tredici anni e non sai che futuro troverai.
Sogni un domani che sia, così come te, tra i più belli.
Sprigioni tanta allegria, porti un fiocco tra i capelli
fiocco di speranza e di magia."
Il maestro Shichirō Kobayashi ci ha lasciato da poco, ma ci piace ricordare che tra i suoi tanti indimenticabili lavori ne figura uno che festeggia proprio oggi il trentennale, e che riporta ancora una volta alla ribalta il suo speciale tocco d'artista: registra infatti anche la sua peculiare firma grafica la serie animata Hime-chan no Ribbon (姫ちゃんのリボン), tratta dall'omonimo shōjo manga di Megumi Mizusawa e divenuta celebre in Italia con il titolo 'Un Fiocco per sognare, un Fiocco per cambiare'.
Quando il 2 ottobre 1992 l'anime dello Studio Gallop fa capolino sulla rete TV Tokyo con il primo dei suoi sessantuno episodi, si è nel bel mezzo di un momento estremamente felice per quelle storie che pescano tanto dalle riviste di shōjo manga in piena evoluzione, quanto dallo scintillante mito delle 'ragazze magiche', ancora ben lungi dal tramontare.
E' l'epoca, questa, in cui le majokko come Creamy Mami (L'Incantevole Creamy) cedono lentamente passo e spazio alle eroine di gruppo come Sailor Moon; è il momento in cui si gettano le basi per ulteriori esplorazioni ed espansioni sul tema, che persino il poliedrico gruppo osakense delle CLAMP non mancherà di sviluppare, attraverso icone come Magic Knight Rayearth e la popolarissima Cardcaptor Sakura. In un ambito che ribolle di tale fervore creativo, emergono anche storie che pur senza innovare alcunché del genere, grazie alla loro sciolta piacevolezza grafica e narrativa riescono a ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto e ad imprimersi indelebili nella memoria degli spettatori, e questo sia in Giappone che parallelamente in Italia, ove approderanno con qualche anno di ritardo. Se bisognerà attendere il 1995 per ammirare ad esempio la leggiadria dei giochi di prestigio che Kobayashi ci mostra con la 'coda sacra' di Kaitō Saint Tail, in Italia divenuta Lisa e Seya - Un solo cuore per lo stesso segreto, Hime-chan no Ribbon l'anticipa con la freschezza di una protagonista tutto pepe, dal sorriso contagioso, un'esuberante voglia di vivere e, ovviamente, un fiocco fatato capace di mutarne le sembianze.
Nel raccontare della sua Himeko Nonohara, divenuta Hime-chan e in Italia 'Himi', la Mizusawa attinge appieno dalle caratteristiche del mahō shōjo, nonché del suo precursore Himitsu no Akko-chan (Lo Specchio magico) del lontano 1962, descrivendo tra le pagine della rivista Ribon di Shueisha una ragazza che vive l'adolescenza dei suoi tredici anni con tutta l'intensità di cui è capace, grazie anche alla possibilità di assumere l'aspetto fisico di altre persone a piacimento con l'oggetto magico donatole per esperimento di osservazione da Erika, principessa del Regno della Magia. Tanto identiche nell'aspetto quanto quasi agli opposti nel carattere, le due vivranno la loro neonata amicizia perlopiù a distanza, ma il legame che s'instaura per mezzo del fiocco magico consentirà a Hime-chan di conoscere meglio sè stessa, oltre che familiari, amici e conoscenti che fanno parte del suo -tranquillo ma non troppo- quotidiano. Osservare il mondo da punti di vista diversi e farsi responsabile dei propri sentimenti e delle inevitabili scelte che ciò comporta è, in effetti, il vero dono nascosto che l'utilizzo del fiocco reca con sé, che eleva la storia da mero divertissement a un tenero, delicato e divertente racconto di formazione.
Il manga viene serializzato a cadenza mensile in Giappone dall'agosto 1990 al gennaio 1994 e pertanto la serie non è ancora terminata quando si inizia a lavorare sul suo adattamento animato e lo si conclude nel 1993; il decorso dell'anime, in onda con episodi settimanali, da un certo momento in avanti dunque divergerà dai dieci tankōbon complessivi dell'opera originale con varie differenze di trama, finale compreso, e diversi episodi cosiddetti filler, o riempitivi. In alcuni di essi la protagonista utilizza ulteriori oggetti magici non presenti nel manga quali un astuccio, il diario, la penna ed un cuore magico, che non dispiacciono tuttavia né allo spettatore né alla Mizusawa, la quale accoglie con entusiasmo e talora stupore e ammirata invidia l'inventiva dello staff dell'anime.
In occasione del 60° anniversario della rivista Ribon avvenuta nel 2015, la Mizusawa ha poi ripreso in mano la sua ragazza dal fiocco magico per crearne un nuovo capitolo one-shot rimasto ad oggi inedito nel nostro Paese.
Non deve stupire dunque la popolarità mai del tutto tramontata di Himeko, che la rivista Famitsū cita nella sua classifica delle più celebri eroine collocandola al decimo posto nell'ambito degli anime degli anni novanta: impulsiva eppure matura, pasticciona e mascolina nei modi ma col desiderio di essere ben più femminile, fragile e determinata, volenterosa e sempre ben disposta nei confronti degli altri, chiunque essi siano, capace di guardarsi dentro e scoprirsi sempre diversa, ad ogni giorno che passa.

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