Harisugawa nel paese degli specchi: una delle novità di marzo per la RW Edizioni.
Molto simpatico Harisugawa nel paese degli specchi (Kagami no Kuni no Harisugawa),
in Italia a partire dal mese di marzo con queste caratteristiche:
11×17, 192 pp, b/n al costo di 4,50 euro. Opera originale di Yasuhiro
Kano, uscita in Giappone nel 2011 sul magazine Shuukan Shounen Jump
della casa editrice Shueisha, in 3 volumetti, completo.
Non è male questa storia, certo sa di già visto: lo
specchio viene utilizzato in infiniti manga o libri( suvvia ricordate ad
esempio Lo specchio magico - Himitsu no Akko-chan
o Alice nel paese delle meraviglie…) ma anche qui, seppur certo questa
opera non passerà ai posteri nei secoli dei secoli, è comunque un
piacevole passatempo e una lettura breve ma intensa.
Veniamo alla trama: Tetsu Harisugawa è un normalissimo liceale (chiaramente un po’
maniaco) innamoratissimo della bella a Mao Satomi. I due si conoscono e
frequentano da lunghissima data: Tetsu ha salvato la vita alla fanciulla quando i due erano bimbi.
Ovviamente sono sempre rimasti legati ma, mentre Mao è diventata bella,
affascinante e popolare, Tetsu è un giapponese medio. Un giovanotto
simpatico, ovviamente, con degli amici, ma assolutamente incapace ed imbranato con le ragazze. Un giorno accade un altro incidente, e il giovane salva per la seconda volta la vita a Mao ma…questa volta scompare! Tetsu si risveglia all’interno dello specchio di Mao:
sconvolto e sconcertato non sa cosa fare, fino a che non stabilisce un
contatto con la ragazza e inizia, rassegnandosi, questa nuova vita!
Non posso negare che la storia non faccia sorridere: l’impeditissimo
Tetsu è simpatico da vedere, mentre Mao è la tipica bella ragazza
ammirata da tutti, seppur non risulti affatto antipatica al lettore.
Certo, potevano essere evitati dei dettagli un po’ troppo espliciti:
non c’è bisogno secondo me di mostrare troppo quando di base c’è una
storia piacevole e leggera. Fortunatamente l’autore non calca
eccessivamente la mano, anche se quel che si vede, talvolta, è un
tantino eccessivo: fa sorridere il fatto che quando Mao si cambi d’abito
debba nascondere ogni specchio o il ragazzo ha la possibilità di
spiarla, evitabile mostrare la serie di biancheria intima che appartiene
alla fanciulla…
Tirando comunque le somme: non boccio assolutamente questa opera, un passatempo piacevole.
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