Sono stati svelati i nomi dei
vincitori degli Shogakukan Manga Awards 2014: facciamo un applauso a
Magi, Kano-Uso e Zekkyō Gakkyū.
Il comitato della giuria della 59esima edizione degli Shogakukan Manga Awards 2014 ha annunciato ieri i vincitori.
A ognuno di essi andrà in dono una statuetta di bronzo commemorativa e,
dettaglio non trascurabile, un premio del valore di 1 milione di yen,
pari a circa 9,600 dollari o poco più di 7000 euro. I riconoscimenti
verranno consegnati il 3 marzo 2014 durante l’apposita cerimonia che si
terrà all’Imperial Hotel di Tokyo.
Shogakukan Manga Awards 2014: i vincitori
Prima di andare a vendere i vincitori degli
Shogakukan Manga Awards 2014, bisogna segnalare come, curiosamente,
quattro su cinque siano pubblicati proprio dalla casa editrice Shogakukan. I casi della vita! Ma eccoli i nostri vincitori:
Children’s Category (Categoria Bambini)
Zekkyō Gakkyū: scritto e disegnato da Emi Ishikawa, viene serializzato sulla rivista Ribon di Shueisha.
La serie segue le vicende di una ragazza fantasma di nome Yomi, la
quale racconta al lettore diverse storie paurose. Da questo shojo
sovrannaturale/horror è stato tratto anche un film live-action.
Boys’ Category (Categoria Ragazzi)
Magi: il mitico Magi di Shinobu Ohtaka si distingue anche qui. Pubblicato su Weekly Shonen Sunday di Shogakukan,
questo shonen fantasy/action racconta la storia di Alibaba, un
adolescente che sogna di conquistare uno dei misteriosi Dungeon che ogni
tanto compaiono nel mondo e che consentono di guadagnare fama,
ricchezza e incredibili poteri. Un giorno incontra uno strano bambino di
nome Aladdin, il quale ha un flauto magico e che lo aiuta a conquistare
il Dungeon. Ma questo è solo l’inizio: Aladdin nasconde un passato
misterioso e poteri strabilianti. Questa serie ha ispirato anche due
serie anime televisive.
Girls’ Category (Categoria Ragazze)
Kanojo wa Uso o Ai Shisugiteru: shojo scritto e disegnato da Kotomi Aoki, viene pubblicato sul magazine Cheese! di Shogakukan.
La storia ruota attorno ad Aki Ogasawara, un ragazz che compone musica
per una band popolare, i Crude Play e che guadagna tantissimi soldi
all’anno. A dispetto di tutto ciò, nasconde la sua vera vita e si
definisce un NEET (acronimo per Not in Education, Employment e
Training). Alla ricerca di una vita al di fuori della musica, comincia a
vedersi con una studentessa delle superiori di nome Riko Koeda. Quello
che però Aki non sa è che Riko è una fan sfegatata della sua musica. Ciò
significa che anche con la sua ragazza Aki non riesce a sfuggire al
mondo della musica. Da questo shojo è stato anche tratto un film
live-action
General Category (Categoria Generale)
Mogura no Uta: seinen scritto da Noboru Takahashi, viene serializzato sulla rivista Big Comic Spirits di Shogakukan.
La trama narra la storia di Reiji Kikukawa, noto a tutti per essere un
membro assai turbolento e problematico delle forze di polizia a causa
della sua tendenza ad applicare la giustizia seguendo la sua
personalissima morale. Un giorno Reiji si reca sotto copertura e si
infiltra in una band di gangster. Anche questo seinen ha ispirato un
film live-action.
Judging Committee Special Award (Speciale Premio della Giuria)
Asari-chan: shonen/shojo scritto da Mayumi Muroyama, viene pubblicato sul magazine Shogaku Ninensei di Shogakukan.
E’ un fumetto a gag, dove troviamo come protagonista una violenta ed
energica ragazzina delle elementari. Pensate che questo fumetto è stato
lanciato nel 1978 e il 100esimo tankobon verrà pubblicato a febbraio. In
realtà questo fumetto aveva già vinto lo Shogakukan Award nel 1985, ma
nella Categoria Bambini, mentre anche di questo esiste una serie
televisiva e un film
Shogakukan ha cominciato a dare vita a questi premi nel 1956. Fra i vincitori famosi delle ultime edizioni
ricordiamo Hikaru no Go di Yumi Hotta e Takeshi Obata (2000), Inuyasha
di Rumiko Takahashi (2002), 20th Century Boys di Naoki Urusawa (2003),
Keroro Gunso di Mine Yoshizaki (2005), lack Bird di Kanoko Sakurakoji
(2009), Space Brothers di Chuuya Koyama (2011), Inazuma Eleven di Tenya Yabuno
(2012) e Silver Spoon di Hiromu Arakawa (2013). Per quanto riguarda la
commissione di quest’anno, invece, era composta da Mitsuru Adachi, Akira
Oze, Mitsuyo Kakuta, Kaiji Kawaguchi, Chiho Saito, Kenshi Hirokane,
Bourbon Kobayashi e Buronson.
Fonte:
Nessun commento:
Posta un commento