lunedì 27 gennaio 2025

Blue Box: il successo dell’anime su Netflix spinge le vendite del manga

Negli ultimi anni Netflix ha sicuramente espanso il suo catalogo delle serie anime, acquisendo esclusive anime tra cui Le Bizzarre Avventure JoJo: Stone Ocean, Sakamoto Days, Baki Hanma, Beastars, The Seven Deadly Sins e molti altri. Un’altra questione importante che accomuna tutte queste serie anime presenti su Netflix è che l’anime porta inevitabilmente a un aumento di numeri di vendita del rispettivo manga.
Adesso lo stesso tipo di andamento ha registrato Blue Box. Si tratta di una serie sportiva diversa dalle altre, che, invece di concentrarsi semplicemente su uno sport a differenza di Hajime no Ippo, Haikyu e Blue Lock, Blue Box si concentra sulle due “b” di basket e badminton. Gli eventi ruotano attorno agli studenti delle superiori Taiki Inomata e Chinatsu Kano, che giocano rispettivamente a badminton e basket. I due protagonisti si supportano a vicenda a raggiungere nuove vette e la serie manga scritta e disegnata da Kouji Miura ha debuttato nel 2021 ed è ancora in corso.
Il manga di Blue Box ha annunciato che non solo il suo primo volume è esaurito, ma tutti i suoi volumi saranno ristampati grazie al successo che l’adattamento anime ha avuto. Infatti JC ha deciso di ristampare tutti i volumi di Blue Boxm dal primo al diciotto che sono già stati pubblicati. La tiratura totale ha superato i 7 milioni di copie.
Il mangaka di Blue Box non sapeva quasi nulla di sport quando ha disegnato il manga, come da lui stesso ammesso. In una recente intervista, Kouji Miura ha detto: “Dato che non sono una persona che ha praticato sport, è difficile rappresentarli. Ogni volta che qualcuno con esperienza nel basket o badminton era vicino a me, gli chiedevo cosa sarebbe successo in determinate situazioni. Gli chiedevo tutto quello che potevo“.
Miura ha argomentato il ragionamento per cui la serie si concentra su due studenti delle superiori piuttosto che su atleti professionisti. “Dato che è una storia su studenti delle superiori, abbiamo pensato che sarebbe stato meglio non farli sembrare troppo professionali. Sarebbe stato meglio realizzare una serie basata sulle esperienze che le persone normali hanno avuto al liceo e aggiungere un piccolo extra“.

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