Solo due numeri, solo quattro mesi, questa la durata del sogno di alcuni aspiranti mangaka italiani e della vita di un magazine che voleva “rivoluzionare”, ma in una formula discutibile e senza i grandi numeri necessari. Riprendiamo queste poche righe dal Jappamondo di Davide Castellazzi:
Pubblichiamo questo post con grave ritardo, ma dovevamo aspettare la decisione definitiva dell'editore. Purtroppo, nonostante commenti positivi di lettori e addetti ai lavori, i dati di vendita di Mangaka sono risultati insufficienti a mantenere in vita il magazine. L'editore ha valutato la possibilità di distribuirla solo in libreria, o addirittura tramite internet, ma ritiene che neanche in questo modo riuscirebbe ad andare in attivo. Quindi, non resta che la dolorosa scelta di chiudere. Il direttore cercherà di rispondere personalmente ai moltissimi lettori che hanno inviato dei lavori, alcuni dei quali decisamente validi.
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