domenica 11 gennaio 2009

First Squad di Studio 4°C, un Anime davvero promettente

Misha Shprits e Aljosha Klimov, creatori del lungometraggio Pervyi Otryad, meglio conosciuto in occidente come First Squad, sono stati intervistati dal sito inglese Twitch
L'intervista ha permesso di conoscere meglio i due autori, ai primi passi nel mondo dell'animazione, e la genesi di questa cooperazione russo-nipponica. L'opera è presentata come coproduzione fra l’ottimo Studio 4° C e la Molot Entertainment, di cui si è iniziato a parlare nel 2003 e che, per molto tempo, è sembrata essere il parto di qualche utente della rete in cerca di una notorietà in concretizzazione solo ora. First Squad è ambientato nel 1942. L'Armata Rossa oppone una furiosa resistenza all'invasore tedesco. Nadya, è una medium quattordicenne: durante un raid aereo, la ragazza accusa un profondo trauma e, dopo essersi ripresa, si accorge di avere delle nuove capacità, di poter prevedere il “Momento della Verità”, quel momento critico, durante un combattimento, nel quale gli atti di una persona possono decidere le sorti di uno scontro. Le capacità di Nadya sono essenziali per le sorti della 6ª Divisione dei Servizi Segreti Russi, che sta conducendo una guerra segreta contro l'Ahnenerbe, un ordine occulto vicino alle SS.L'Ahnenerbe ha invocato, dal Regno dei Morti, un potente principe delle tenebre: il Barone von Wolff. Con lui al proprio fianco l'organizzazione spera di cambiare il corso degli eventi e di conquistare il mondo. Ecco che per poter affrontare il Barone, Nadya decide di accettare l'aiuto di alcuni suoi amici, i “Pionieri della Prima Squadra”.

I creatori di First Squad hanno spiegato a Twitch di essersi ispirati ad alcuni albi che raccontavano le storie dei cosiddetti “Eroi Pionieri”, tavole e illustrazioni prodotte dalla propaganda sovietica, che aveva eretto questi giovani a veri e propri esempi da seguire durante la lotta e i lutti della seconda guerra mondiale. Ma anche durante i periodi di pace questi eroi venivano coordinati dalla “Organizzazione dei Pionieri Sovietici”, che riuniva i giovani dai dieci ai quindici anni e costituiva un importante momento di organizzazione, controllo sociale e indottrinamento della gioventù sovietica. Una campagna tanto martellante da rendere queste opere ancora molto popolari fino agli anni Ottanta, anche a causa dell'embargo di quel periodo nei confronti delle opere occidentali. Un mondo iconografico scomparso con il venir meno di quel mondo culturale a cui erano legati, e proprio a esso si sono rifatti i due autori per la struttura iniziale della loro opera, tanto che i nomi di alcuni dei personaggi possono ritrovarsi in alcuni giovani pionieri russi realmente vissuti, protagonisti di autentici gesti militari nei confronti dell'esercito tedesco, molto spesso con risvolti drammatici. Sabotatori, sabotatrici, guerriglieri. Uno dei personaggi, Marat, evoca ad esempio il nome di Kazey Marat, un giovanissimo che nel 1944 combatteva nelle forze guerrigliere della Bielorussia e che morì in combattimento, Valya è il nome di un altro autentico pioniere, Valya Kotik, milite in Ucraina nelle forze dei sabotatori di ferrovie. Anche Zena porta il nome di una sabotatrice realmente vissuta: Zina Portnova, operante in Bielorussia nel 1942. Leo ricorda il nome di Lenya Golikov, una giovane spia con all’attivo ben ventisette operazioni di spionaggio sui nuovi modelli di mina. I due autori citano tra le opere che hanno influenzato First Squad quelle di Mamoru Oshi e i lavori di Andrei Tarkovski, in particolare L’infanzia di Ivan, film vincitore a Venezia nel 1962, una pellicola di grande spessore culturale che dimostra la particolare formazione di questi autori. Vero e proprio classico, L’infanzia di Ivan racconta la storia di un orfano raccolto da un'unità dell'esercito russo durante la seconda guerra mondiale, una storia drammatica, molto particolare e bella. Misha Shprits e Aljosha Klimov, rivolgendosi allo Studio 4° C, hanno voluto far convergere nella loro opera l'animazione nipponica con queste suggestioni dell'anima europea, ma sono stati davvero sorpresi dal grande interesse suscitato dal loro lavoro fra i disegnatori e gli animatori dello staff, pur con la rassicurante fama del gruppo, considerato l'ottimo lavoro svolto su The Animatrix.  

In realtà, il film ha effettivamente rischiato di non vedere mai la luce. Molti artisti che lavorano per Studio 4° C erano effettivamente impazienti di mettersi all'opera su un tema come la seconda guerra mondiale, non avendo avuto in precedenza l'occasione di farlo, e ancor di più di lavorare sui “mecha sovietici” con il loro stile così particolare. Molti, in questi anni, si sono occupati dell'opera: inizialmente il progetto era stato presentato con una lunga clip di Daisuke Nakayama (animatore in Mind Game e The Animatrix), ma il progetto è partito seriamente solo dopo l’interessamento di Hirofumi Nakata (Batman: Gotham Knight), che ha poi coinvolto anche Yoshiharu Ashino (Mind Game, Tweeny Witches). Misha e Aljosha hanno così compreso di aver trovato in Nakata il designer adatto alla loro opera. Sia Ashino, alla regia, che Nakata, al chara design e alle animazioni del film, avevano già cooperato alla Disney Japan e hanno in comune una grande passione per i temi del secondo conflitto bellico. Insieme hanno saputo trasformare gli spunti e i disegni che i due autori avevano inizialmente fornito per definire il mondo e i personaggi di First Squad in un progetto unitario che, successivamente, è stato arricchito man mano che i due artisti russi hanno fornito ai giapponesi una montagna di materiale d’archivio di foto e disegni. Il progetto, dopo ben sei anni, vedrà finalmente la luce alla fine dell'inverno 2009! Ricordiamo infine che la produzione del film è di Eiko Tanaka dello Studio 4° C, ben nota per avere alle spalle un successo cinematografico quale Tekkonkinkreet. 

Fonte: 

Nessun commento: