Al giorno d’oggi è facile trovare mode che, seppur nate anni fa, riescono ancora ad attrarre giovani e non facendoli sentire in qualche modo parte di una categoria di persone ben definita.
Questo è sicuramente il caso delle Gothic Lolita.
Nata nel 1988 con la denominazione di Sweet Lolita, questa particolare subcultura giapponese ha avuto l’exploit solo dopo che alcuni gruppi Visual Kei lo hanno adottato come stile, presentandosi sul palco con i tipici colori e vestiti che ben contraddistinguono la moda Goth.
La svolta ufficiale avviene però nel 1999, quando il chitarrista della band Malice Mizer, Mana, fonda la famosa casa d’abbigliamento Moi Mème Moitiè. E da questo momento in poi che le Gothic Lolita emergono prepotentemente nel panorama modaiolo giapponese, facendosi notare nei locali del quartiere Harajuku di Tokyo, da sempre perno di tutte le subculture nipponiche.
Dal 2000 in poi il movimento delle Gothic Lolita ha preso piede in tutto il mondo, raccogliendo consensi anche qui in Italia dove, complice soprattutto il fatto che molti personaggi degli anime più famosi (Death Note e Nana su tutti) sono, a tutti gli effetti, delle Loli Goth.
Per questo si tende a confondere lo stile Gothic Lolita con il cosplay, mentre in realtà sono due cose ben distinte e dai connotati estremamente diversi.
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