Nei mesi scorsi si è discussa nelle aule di tribunale giapponesi la causa legale che ha visto contrapposti l'autore di manga Makoto Raiku e la casa editrice Shogakukan. Tutto è iniziato per l'atteggiamento dispotico dell’editore nei confronti dell'artista, per una pausa forzata seguita ad un incidente alla mano e alla misteriosa sparizione di alcune tavole originali del manga Zatch Bell! (Konjiki no Gash!!). Quando lo scorso dicembre la serie è terminata sulla rivista Weekly Shonen Sunday (31 i volumi totali), il mangaka ha ricevuto indietro i suoi disegni da Shogakukan, ma si è accorto della mancanza di diverse tavole e illustrazioni a colori, indicate dai responsabili come “perduti”. Nel mercato dei collezionisti un’illustrazione a colori originale di Zatch Bell! – vincitore nel 2003 del 48° Shogakukan Manga Prize – può essere venduta a un prezzo compreso tra i 354,000 yen (US$3540) e i 164,000 yen (US$1640), come già avvenuto in occasione di un’asta di beneficenza per la quale l’autore aveva messo a disposizione dei suoi lavori. Quindi Raiku ha intentato causa a Shogakukan chiedendo 3,3 milioni di yen (US$33,000) di danni, lasciando nel contempo sul suo blog personale tutti i dettagli dell’azione legale e denunciando il pessimo trattamento che l’editore riserva ai suoi autori di manga. Presentando l'accordo in tribunale martedì scorso e postandolo la sera stessa sul sito web dell’autore, il suo avvocato ha precisato che Raiku aveva anche richiesto – senza successo – il riconoscimento del valore degli abbozzi originali del manga. La causa si è chiusa pochi giorni fa, vedendo il disegnatore vincitore risarcito con ben 2,55 milioni di yen (US$26,000), cifra un po’ inferiore a quella richiesta lo scorso giugno. L'incidente ha sollevanto il problema del rapporto tra gli artisti e i loro editor, e ha visto parteggiare per una parte piuttosto che l’altra celebri nomi del settore: un intervento eclatante è stato quello di Shinjo Mayu, autrice di Strofe d’amore, che ha esposto la sua esperienza lavorativa per Shoujo Comic, altro magazine edito da Shogakukan. L'autrice ha descritto condizioni di lavoro al limite della schiavitù, umiliazioni verbali e minacce esplicite da parte del suo editor, dicendo di essere stata praticamente costretta a realizzare, in prossimità di incombenti scadenze, anche 120 tavole in una settimana dormendo solo 3 ore per notte in una situazione di stress psico-fisico allucinante. Ha anche ricordato che agli inizi della sua carriera il suo editor la insultava e la mortificava continuamente chiamandola “verme” e lei doveva lavorare tra le lacrime. In seguito, ribellandosi a questa situazione, sarebbe stata minacciata col ritiro dal mercato del suo intero catalogo produttivo; Wakaki Tamiki, autore di Kami no mi zo shiru sekai, ha invece pregato i suoi lettori di non boicottare Shonen Sunday; Goto Hideaki ha raccontato un’esperienza simile a quella di Raiku, quando i suoi manoscritti sono andati perduti addirittura prima di essere pubblicati in volume; Hashiguchi Takashi, autore di Yakitate!! Japan è al contrario intervenuto in difesa dei responsabili di Shogagukan. Nell'ultima conferenza stampa Raiku ha affermato che il riconoscimento del valore alle illustrazioni perse sia un grande passo in avanti per gli autori manga.
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