七夕
C'era una volta una principessa chiamata Orihime, che era figlia di un dio.
Era molto brava con il telaio e lavorava in continuazione.
Suo padre le presentò un ragazzo di nome Hikoboshi, che lavorava come vaccaro dall'altra parte di Amanogawa, il Fiume nel Cielo.
I due si sposarono e iniziarono a passare tutto il loro tempo sempre insieme, giocando felici e abbandonando del tutto il lavoro.
Gli dei del cielo si accorsero così che nessuno preparava più abiti per loro e che la mucca accudita da Hikoboshi era dimagrita spaventosamente.
Il dio ordinò loro di tornare a darsi da fare come una volta, ma i due decisero di non ubbidire.
Il dio, furioso, li separò ponendo tra loro due l'Amanogawa ed espandendolo tanto da impedire a chiunque di riuscire ad attraversarlo.
La principessa divenne triste e iniziò a piangere senza sosta.
Il dio, fermo nella sua decisione, ma impietosito, diede così il permesso agli innamorati di vedersi soltanto una volta all'anno, il 7 di luglio, a condizione che lavorassero seriamente tutti gli altri giorni.
Hikoboshi e Orihime fecerto come fu detto loro e da allora presero ad aspettare speranzosi quel giorno ogni anno, a Tanabata, per l'appunto.
Ma ogni volta che proprio in quel giorno il tempo diventa piovoso, i due sono destinati a non riuscire a vedersi, dovendo aspettare per questo un altro lunghissimo anno.
Il Tanabata Matsuri, o Festa delle Stelle, è una leggenda romantica, ma anche molto triste proprio come vuole lo stile giapponese. Il 7 luglio è un giorno in cui si ricorda di un amore perduto e nel quale viene permesso agli innamorati di passare la serata pensando solo a loro. In realtà il Tanabata Matsuri pone le proprie origini in Cina e solo in un secondo momento viene importato in Giappone. Le prime testimonianze ci dicono che il passaggio avvenne nel tardo VII secolo, precisamente nel 691 d.C., ma anticamente Tanabata non era come la conosciamo oggi, l’antica leggenda cinese subì l’influenza della cultura indigena del tempo e, modificata, si fuse con la leggenda della principessa Oto Tanabata la quale costruì uno scaffale (Tana) e una macchina per tessere (Bata) ed offrì i suoi lavori a Dio. Ad ogni modo il Matsuri che conosciamo attualmente nacque al di fuori di tutto questo e prese il nome di Tana hata, successivamente divenuto Tanabata perché più poetico e melodioso. Verso il IX - X secolo, presso la corte imperiale, si prese l’usanza di celebrare la festa, e attorno al XIV secolo le dame di corte iniziarono a scrivere poemi e desideri augurali su strisce di carta colorata appendendoli ai rami dei bambù (a quel tempo una pianta considerata sacra) per offrire tutto a Vega.
Ancora oggi, in questa notte speciale, che in alcune località del Giappone si celebra il 7 agosto, si usa scrivere un desiderio sopra un piccolo foglio verticale colorato, il tanzaku, che deve essere appeso a un ramoscello di bambù affinché esso si realizzi.
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