Ecco una curiosità da News dal Giappone:
Ishihara Shintarō (石原 慎太郎), 76 anni, il controverso e bellicoso governatore di Tokyo ha dichiarato guerra. I suoi nemici sono i corvi (di nuovo)! I fastidiosi volatili sono sopravvissuti all'attacco già sferrato nel 2001 dal governo metropolitano di Tokyo, e stanno di nuovo rappresentando un grande problema per la capitale nipponica, dal momento che attaccano i passanti e creano disordine. Il maggior campo di battaglia nel conflitto "Ishihara-corvi", è rappresentato dal Parco Yoyogi (situato nel quartiere Shibuya di Tokyo), polmone verde della capitale, ma anche rifugio per la popolazione di corvi urbani. Ogni primavera, ovvero la stagione d'accoppiamento dei volatili, l'ufficio amministrativo del parco riceve lamentele dai cittadini, minacciati e attaccati nel parco dai corvi. Il Governo Metropolitano ha installato nel parco quattro trappole alte 3 metri e larghe 4, per contenere la minaccia corvi. Le autorità del parco hanno anche tappezzato il parco con segnali di "Attenti al corvo!". Tokyo ha iniziato la sua prima guerra ai corvi nel 2001, quando la popolazione dei volatili "residenti" in città ha superato le 36.400 unità (nel 1985 erano appena 7.000), e i cittadini hanno iniziato a lamentarsi. Ishihara prese la questione sul personale, dal momento che un suo amico fu attaccato e ferito da un corvo. Il comune organizzò una squadra speciale, installò delle gabbie in punti strategici, e emanò nuove ordinanze sui rifiuti urbani*. Le trappole installate riuscirono a catturare ogni anno dai 12.000 ai 18.000 corvi. Nel 2006 la popolazione dei volatili passò a 16.000. Tuttavia nel 2007 furono catturati appena 10.000 esemplari, e i corvi aumentarono a 18.200.
Di nuovo, nel 2008 ci fu un aumento consistente di corvi urbani, soprattutto perchè le 120 trappole installate nel 2002 sono diventante nel tempo troppo vecchie, e nel 2007 ne risultarono efficaci solo 60. Di conseguenza, nel 2008 furono catturati solo 444 corvi. A causa di tagli al budget del governo metropolitano, l'esca usata nelle trappole venne cambiata, e si passò dalla maionese (di cui pare siano ghiotti i corvi) al meno appetitoso, ma più economico, grasso animale. In passato, il governo ha cercato di nascondere il più possibile le trappole agli occhi di cittadini e turisti, ma quest'anno, per rendere l'attacco più efficace, Ishihara ha piazzato 110 nuove trappole sparse in tutta la città. Kawachi Hiroshi, impiegato della filiale di Tokyo della "Wild Bird Society of Japan", ha condotto ricerche periodiche sui corvi nel quartiere Ginza. Qui la popolazione dei corvi è cresciuta a dismisura perchè riesce a trovare fonti inesauribili di cibo. "Abbiamo notato che il numero dei corvi tende a diminuire quando l'immondizia viene raccolta di notte. Ma il controllo della spazzatura non è completo, soprattutto quando si tratta di lattine lasciate per le strade dei quartieri di divertimento e nei parchi. Ci sono anche persone che danno da mangiare ai corvi", dice Kawachi. Secondo Kawasawa Koichi, direttore della "Urban-Bird Society of Japan", un'altra causa dell'incremento della popolazione dei volatili è rappresentata dal nuovo sviluppo della città stessa. I "corvi della giungla" (detti anche "corvi delle colline", Corvus macrorhynchos), che di solito preferiscono vivere nelle foreste e nei boschi dove possono nascondersi facilmente, sono emigrati a Tokyo, diventata nel tempo una foresta di palazzoni e grattacieli. "È giunto il momento di riconsiderare il nostro stile di vita basato oggigiorno sui soli consumi di massa ed iniziare una discussione a lungo termine sulle misure di controllo", dice Kawasaka. Tokyo non è la sola città del Giappone dove i corvi cercano cibo tra i rifiuti domestici ed attaccano i passanti. Molti comuni giapponesi hanno cercato di risolvere il problema corvi con l'ausilio di trappole, ma con scarso successo. La città di Toyama oltre alle trappole ha ingaggiato una squadra di cacciatori per sterminare i corvi, ma con successi limitati. Dal qualche anno ha imposto l'uso di reti anti-volatili per proteggere i rifiuti lasciati nelle apposite aree.
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