La casa editrice Shueisha e la compagnia di produzione di anime A.P.P.P. hanno bloccato la distribuzione del manga e dell'anime di "Le Bizzarre Avventure di JoJo" dopo le proteste su internet di vari musulmani, proteste riguardanti l'idea che trapelerebbe della loro religione considerata secondo loro altamente offensiva. In particolare, sotto accusa è una scena del sesto episodio ("La foschia della vendetta") dove il principale antagonista, Dio, giura di uccidere Jotaro Kujo mentre legge delle pagine del Corano, il testo massimo dell'Islam.
La scena originaria del manga, a dire il vero, riporta scritte illeggibili nella vignetta (prima immagine), tuttavia gli addetti ai lavori dell'anime hanno deciso di riprodurre delle pagine tratte da Ar-Ra'd (il tuono), capitolo del Corano che si adattava secondo loro alla scena in questione. La Kyodo News Agency cita Sheikh Abdul Hamid Al-Atrash, presidente del Comitato Fatwa all'università Al-Azhar de Il Cairo che ha commentato: "La scena dipinge i musulmani come terroristi."
La Shueisha ha replicato giovedì con una dichiarazione in giapponese e una lettera in inglese verso tutto il "pubblico musulmano de "Le Bizzarre Avventure di JoJo". In entrambi i documenti, la Shueisha e l'A.P.P.P. hanno spiegato che nell'anime è presente il libro con il testo in arabo per indicare che la scena ha locazione in un mondo arabico. Tuttavia, lo stesso staff non conosce l'arabo e non ha capito che aveva scelto delle frasi proprio del Corano. Le due compagnie hanno poi spiegato di essere rimaste ignare del problema fino ad oggi, e hanno sottolineato che l'autore del manga non sapeva egli stesso che quelle parole fossero state tratte dal Corano.
Il documento giapponese afferma inoltre che il manga ha un'ambientazione fantasy, e che non intende assolutamente raffigurare l'Islam o i musulmani. In entrambi i documenti le due compagnie porgono "sincere scuse a tutti i musulmani per l'incidente."
La Shueisha e l'A.P.P.P. hanno anche affermato che stanno revisionando l'intera serie anime e il manga originale per controllare che non vi siano altre scene potenzialmente offensive. Hanno in particolare notato che in entrambe le versioni sono rappresentate "costruzioni simili a moschee" in scene di combattimento. Dopo aver interrotto la distribuzione del manga e dell'anime per assicurarsi che entrambi "non contengano altre simili scene inadatte", le compagnie hanno anche affermato che "non stamperanno altre copie finchè non avranno corretto questi problemi."
Il manga ha iniziato la sua serializzazione nel 1987, e il video dell'anime al centro della controversia risale al 2001...
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