Notizia del giorno: Tadayoshi Ōkura (Papadol!, Otenki-oneesan) del famosissimo gruppo di idol KANJANI8 avrà la parte di un medico nel live action di Dr. DMAT ~Gareki no Shita no Hippocrates.
Opera di Akio Kikuchi con grafica di Hiroshi Takano,
pubblicata sul magazine Grand Jump Premium della casa editrice Shueisha,
dal 2010, in 5 volumetti e in corso.
Sarà la prima volta per Ōkura interpretare la parte di un medico,
e se devo essere sincera al 100% non ce lo vedo granchè. Uno dei
membri più placidi e tranquilli della band KANJANI8 si troverà
catapultato in una serie che invece deve fare le cose “di corsa”.
Tematica principale della vicenda è, infatti, la costituzione di un squadra medica per le emergenze più disperate. Il praticante Yakumo Hibiki viene assegnato alla squadra medica DMAT: ossia il team di assistenza dei casi “disperati”,
una unità speciale con particolari tecniche di salvataggio. Il
personale viene chiamato soltanto in casi di incidenti gravissimi o in
condizioni estreme: il team deve intervenire con prontezza mantenendo il
sangue freddo. Hibiki, immerso in questa nuova realtà, dovrà non solo
fronteggiare ogni sua paura, ma fare i conti anche con se stesso e
capire se è in grado di portare avanti questo genere di mestiere: ogni
singola esitazione può costare infatti la vita a qualcuno.
Inizio della serie live action sulla rete TBS a partire dal mese di gennaio 2014.
Altri membri del cast saranno: Ai Kato, Ichikawa Mikako, Jiro Sato,
Yumi Aso, Hosshan e Jun Kunimura. Miori Takimoto sarà la sorella di
Hibiki, mentre Ken Ishiguro e Yuya Takaki (Gokusen 3) avranno una parte
nella squadra di salvataggio.
Personalmente diffido spesso riguardo ai dorama in cui ci sono
dottori in erba, disastri, maremoti, incidenti ferroviari e non. Ho
visto serie letteralmente atroci ( cito un esempio in Code Blue, dove il
massaggio cardiaco viene fatto con una sola mano) in cui il realismo va
veramente a perdersi, a discapito del rendere gli incidenti quanto più
spettacolari possibili. Sperando che non si voglia cavalcare solo l’onda delle serie “mediche” auguro a tutti che ne risulti un lavoro piacevole e appassionante.
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